Cesma è sempre al passo coi tempi e, se possibile, tenta di anticiparli.

Qualche anno fa abbiamo realizzato un’esperienza di produzione di un contenuto in Realtà Virtuale utilizzando una camera a 360 gradi ed il microfono Ambisonics di Sennheiser. Il risultato si è poi visto su un Oculus GO e lo abbiamo fatto provare anche alla Fiera Internazionale della Musica di Milano del 2019 ai nostri futuri studenti e studentesse.

Le riprese sono state realizzate pensando ad un’ipotetica visita alla nostra sede di Bioggio, partendo dall’interno di un treno, scendendo ad una stazione vicina, salendo in auto e arrivando al parcheggio, scendendo dall’auto ed entrando nelle aule.

La realtà aumentata

Questo tipo di riprese diverranno sempre più comuni, grazie all’impulso dato da vari produttori di visori in realtà aumentata e virtuale, come Apple col suo Vision Pro, in grado di effettuare le riprese in stereoscopia, così come lo possono fare i più recenti e potenti iPhone e la nuovissima telecamera Blackmagic Design Ursa Cine Immersive 8K, dall’impressionante risoluzione di 8160 x 7200 pixels per ciascun occhio, su un campo visivo di ben 180 gradi.

Fin da quando è stato disponibile negli USA abbiamo provato in anteprima l’Apple Vision Pro, per ora costoso e un po’ scomodo ma che ci fornisce un notevole sguardo sul futuro, testando prodotti VR stereoscopici di alta qualità come concerti, eventi sportivi e soprattutto il cortometraggio Submerged, ambientato in un sottomarino. Molto probabilmente questo è il futuro dell’audiovisivo.

L'audio Ambisonics

Tornando al nostro esperimento di oltre 5 anni fa, è forse interessante spiegare come funziona la ripresa microfonica Ambisonics: in teoria si dovrebbero combinare più capsule coincidenti (o quasi coincidenti, data l’impenetrabilità dei corpi!) di cui una con sensibilità “omnidirezionale” (sente allo stesso modo in tutte le direzioni) e tre con “figura ad otto” (sente davanti e dietro ma non di lato) direzionate su tre assi ortogonali, x, y, z. Matematicamente la combinazione in varie proporzioni di queste 4 componenti permette di costruire, anche dopo la registrazione, un numero a piacere di microfoni virtuali, di solito direzionali “a cardioide” (sente principalmente davanti), puntati in qualunque direzione. Facciamo però notare che la sensibilità a cardioide non è particolarmente selettiva, infatti suoni provenienti fuori asse di addirittura 90 gradi sono attenuati di soli 6 dB, per cui la “diafonia” (ossia la sovrapposizione dei segnali) tra i microfoni virtuali non è trascurabile, tuttavia utilizzando microfoni Ambisonics più complessi, detti di secondo o terzo ordine, ad esempio, è possibile aumentare la selettività e quindi focalizzare molto bene i microfoni virtuali, attenuando le sorgenti che non si trovano sul loro asse.

La combinazione delle quattro componenti Ambisonics di primo ordine è matematicamente, e quindi anche computazionalmente, molto semplice, per cui ben si presta ad una resa in tempo reale reagendo alla direzione verso la quale l’utente di un visore di realtà virtuale sta guardando istante per istante, sia sull’asse orizzontale che su quello verticale.

Per completare il quadro diciamo che in genere al posto delle 4 capsule citate si usano 4 capsule cardioidi, che matematicamente sono del tutto equivalenti e permettono di ottenere i 4 segnali voluti utili per la generazione dei segnali virtuali. I 4 segnali provenienti dai 4 cardioidi angolati tra loro di 120 gradi sono in un formato Ambisonics che viene detto A-format, mentre la loro trasformazione in una capsula omnidirezionale e 3 capsule a figura ad otto ortogonali è detta in B-format.

Questo tipo di microfono è molto pratico perché occupando uno spazio molto limitato, come un semplice microfono monofonico, permette invece di catturare l’intero campo sonoro e di estrarre per esempio un 5.1, un 7.1 o addirittura un Dolby Atmos come quello che abbiamo nella regìa del Cesma; il nostro docente Simone Corelli lo ha usato per esempio per l’audio ambientale di una produzione in Atmos della Deutsche Grammophon del Requiem di Verdi con l’Accademia di Santa Cecilia di Roma nel 2024.

I recenti registratori portatili con almeno 4 ingressi microfonici di solito forniscono la possibilità di decodificare in ascolto o in registrazione l’Ambisonics, sintomo del crescente apprezzamento di questa tecnologia a cui ha dato un fondamentale contributo Michael Gerzon (ben noto agli utenti dei plugin della Waves) negli anni settanta. Vi invitiamo ad approfondire leggendo questo articolo.

o il quarto paragrafo dell’appendice tecnica di “Dialoghi, Musica, Effetti: il Suono nell’Audiovisivo”, uno dei poderosi libri che forniamo ai nostri studenti. C’è anche uno splendido video che vi suggeriamo.

I nostri studenti dispongono di strumenti all’avanguardia e sono incoraggiati ad utilizzarli e a sperimentarne l’uso prima di “uscire” allo scoperto nel mondo del lavoro, dov’è invece importante avere le idee chiare e non rischiare troppo. Al Cesma si impara, si “gioca” con l’audio e con il video e si sviluppano le competenze per essere nel lungo periodo due gradini più in alto dei concorrenti.